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LA SINOSSI:
Un gruppo di studenti di terza media della scuola multiculturale “Aristide Gabelli” di Torino svolge una ricerca scolastica sul reale contributo che gli immigrati apportano alla nostra società.
Ai dati sulla percezione negativa degli italiani sull’immigrazione si contrappongono i dati positivi sul rapporto tra immigrazione, lavoro, previdenza sociale e demografia.
Al lavoro in classe si uniscono, inoltre, le testimonianze di nove attivisti immigrati in Italia ormai molti anni fa.
Un film che vuole cambiare la narrazione dominante sul tema dell’immigrazione rappresentando la contraddizione tra il bisogno crescente di immigrati della nostra società e la loro condizione di vita resa difficile da discriminazioni e diseguaglianze.
Per dimostrare che gli immigrati “ci aiutano a casa nostra”.
IL FILM
Il film, prodotto dall’Associazione Plurale con il contributo della Città di Torino, nasce da un laboratorio cinematografico realizzato da Stefano Di Polito nella scuola multiculturale di Barriera di Milano, dove un gruppo di studenti di terza media ha svolto una ricerca sul reale contributo che gli immigrati apportano alla nostra società.
Diviso in tre sezioni — immigrazione e percezione, immigrazione ed economia, immigrazione e demografia – il documentario contiene le testimonianze di nove immigrati attivisti in Italia da molti anni, tra cui Suad Omar, formatrice e scrittrice, Lamine Sow, sindacalista CGIL, Jacob Bamba “Muso”, musicista, Karim Metref, giornalista indipendente, Ana Cecilia Ponce, mediatrice interculturale, Faouzi Haj Sassi, titolare di un CAF, Mirela Aurora Rau, mediatrice in un ambulatorio, Omar Sillah, responsabile di un progetto contro la povertà. Souad Maddahi, mediatrice con le famiglie.
“Il film nasce per fare emergere il contributo reale dell’immigrazione nella nostra società” – dichiara il regista Stefano Di Polito – “e i dati incontrovertibili raccolti sovvertono la narrazione dominante sul tema. Nel dimostrare come e quanto, di fatto, siano gli immigrati ad ‘aiutarci a casa nostra’, l’inchiesta mette in luce la contraddizione sempre più stridente tra il bisogno crescente di lavoratori stranieri nella nostra società e la loro condizione di vita resa difficile da discriminazioni e diseguaglianze”.
I DATI
Il primo dato riportato da PIL è che in Italia il livello medio di istruzione è la terza media: da qui l’idea che ad analizzare il tema dell’immigrazione sia proprio un gruppo di studenti di terza media, figli di immigrati, in grado di parlare agli italiani in modo semplice e comprensibile.
Innanzitutto gli immigrati in Italia rappresentano circa il 9% della popolazione ma la percezione che gli italiani hanno degli stranieri è del 31% della popolazione. Inoltre, per oltre il 50% degli italiani l’immigrazione rappresenta un problema mentre solo il 12% degli italiani ritiene che possa avere un impatto positivo.
Al contrario sono proprio i dati degli studenti a rivelare che gli immigrati producono il 9% del PIL e versano il 6.6% dei contributi INPS, mentre ricevono lo 0,4% delle pensioni. Il rapporto tra contributi versati e pensioni ricevute per gli immigrati è di 1 a 16, così come il saldo tra ricavi erariali dall’immigrazione e spese per l’immigrazione è di gran lunga positivo.
Nonostante il contributo dato all’economia le condizioni di vita sono molto complicate e rese precarie dalla normativa sugli stranieri. La differenza di reddito pro-capite tra italiani e immigrati si attesta intorno agli 8mila euro annui, il 40% degli stranieri vive in una situazione di povertà e di esclusione sociale ossia 1 famiglia immigrata su 3.
Ma il dato che rende più evidente tale contraddizione riguarda la demografia, in un paese in cui l’età media degli italiani è di 48,4 anni mentre l’età media degli stranieri è di 35,3 anni e in cui l’inverno demografico ha portato negli ultimi 20 anni a una diminuzione del 33% delle nascite tra italiani mentre i nati stranieri sono aumentati del 56%; sono oltre 900mila gli studenti minorenni che non hanno la cittadinanza italiana, di cui 780 mila sono nati in Italia.
SCHEDA FILM
“PIL – Perché Immigrazione è Lavoro”
Regia: Stefano Di Polito
Riprese: Ruben Hernandez Sanchez
Montaggio: Giuseppe Bisceglia
Musiche: Jacobs Bamba detto “Muso”
Anno di produzione: 2024
Durata: 50′
Tipologia: documentario
Paese: Italia
Produzione: Associazione Plurale con un contributo della Città di Torino
Conduzione laboratorio scolastico: Stefano Di Polito e Andrea Alario
Studenti coinvolti:
Ahli Amira
Ebiele Celia Andromac
El Grini Lina
Francinelli Rebecca Gaia
Ghidhaoui Mohammed Chakir
Jebari Hamza
Ojeake Wisdom Etiosa
Testimonianze degli attivisti:
Karim Metref – Giornalista e formatore
Suad Omar – Attivista politica
Jacob Bamba “detto” Muso – Musicista e mediatore
Lamine Sow – Sindacalista CGIL
Ana Cecilia Ponce – Mediatrice e interprete
Faouzi Haj Sassi – Titolare CAF
Mirela Aurora Rau – Mediatrice ambulatorio Camminare Insieme
Omar Sillah – Sentinella salvacibo
Souad Maddahi – Mediatrice con le famiglie
Le riprese di Suad Omar sono state realizzate da Deka Omar
Tutti i dati sono tratti da fonti autorevoli e attendibili.
Si citano, in particolare, ISTAT e il Dossier Immigrazione IDOS per i dati sulla demografia, Eurobarometro e IPSOS per le ricerche sulla percezione e la discriminazione, la Fondazione Leone Moressa e INPS per i dati sull’economia, Caritas Italiana per i dati sulle condizioni di fragilità e Anagrafe Nazionale degli Studenti per i dati sui diritti di cittadinanza.